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Tra luglio e agosto scende la saturazione OTA dell’8,3%, con un aumento delle offerte disponibili del 10% e un incremento delle tariffe medie del 14,5%. Bilancio positivo per il turismo estivo nonostante la flessione del mercato italiano confermato dal calo delle tracce digitali.

Bilancio positivo per il turismo estivo in Italia, ma inferiore alle aspettative.
È questa l’immagine che sembra emergere dai tanti articoli usciti nell’ultimo mese su molti quotidiani nazionali.

Il motivo? Per molti la diminuzione delle presenze sarebbe da addurre agli italiani fuggiti verso mete estere meno costose, come Albania, Grecia e Croazia.

Ma quanto di vero c’è in questa fotografia del turismo italiano?

Per capirlo abbiamo interrogato i nostri dati, attraverso la piattaforma di destination management D / AI Destinations e siamo scesi nei dettagli.

Abbiamo analizzato tutti i dati tra il 1 luglio e il 20 agosto relativi a tariffe alberghiere, saturazione e offerte disponibili sulle OTA, sentiment e composizione dei visitatori che hanno scritto recensioni nel periodo preso in esame.

Infine abbiamo comparato i diversi prodotti turistici (mare, montagna, lacuale, città d’arte) per capire se e quanto i dati discordassero in base alla tipologia di vacanza.

Agosto 2023: tra crescita internazionale e rallentamento del mercato italiano

In Italia il turismo nel complesso mostra un andamento ottimo ma meno brillante rispetto allo stesso periodo dello stesso anno. Se a giugno e luglio i dati collimano maggiormente con quelli del 2022, tra la fine del mese e agosto si registra un certo calo delle prenotazioni sui portali e un aumento dell’invenduto.

Dati nazionali 1 luglio – 20 agosto 2023:

  • -8,3% saturazione prenotazioni sulle OTA, soprattutto a partire dalla seconda metà di luglio, a fronte di un aumento delle offerte messe in vendita sui portali del 10%, con un incremento leggermente inferiore ad agosto
  • +14,5% tariffe medie delle strutture ricettive 
  • -2,5% delle recensioni online scritte da italiani, mentre i mercati stranieri restano stabili

La diminuzione delle tracce digitali degli italiani – specchio attendibile dell’andamento del mercato – sono una chiara indicazione che c’è stata una effettiva diminuzione delle presenze di connazionali.

turismo italia

 

Questo andamento denota in generale un aumento delle tariffe alberghiere forse troppo ottimista per il ritorno degli stranieri, che non ha coinciso con un effettivo aumento della domanda e che non ha fatto i conti con la reale situazione economica di uno dei maggiori bacini del turismo nostrano: gli italiani.

È probabile che una minor richiesta sul canale diretto abbia spinto gli operatori a correre ai ripari, aumentando la disponibilità sui portali sotto data per contrastare il calo delle presenze, senza però concretizzare le vendite.

Se è vero che europei e statunitensi sono tornati a popolare le nostre città e le nostre spiagge in numero crescente, vero è anche che lo zoccolo duro di molte destinazioni, in particolari quelle balneari, sono gli italiani.

L’aumento concomitante dei prezzi della benzina, dei beni di prima necessità, ma anche dei voli aerei interni e delle strutture, sembra aver spinto molti connazionali a rinunciare alle vacanze, spostarle più avanti a settembre, soggiornare in case private o di amici e spostarsi verso mete meno costose. 

Da non sottovalutare che questo è anche il primo vero anno senza chiusure e regole anti-Covid, e molti italiani come nel resto del mondo, sull’onda del “revenge travel”, sono tornati a spendere la fetta più consistente delle loro ferie – in Italia storicamente quella estiva – per fare viaggi più lunghi in destinazioni straniere.

Le prenotazioni aeree da GDS registrate in Italia a inizio agosto confermano comunque che c’è un forte incremento dell’incoming (+14%) rispetto al 2022, soprattutto trainato dagli stranieri, mentre le prenotazioni domestiche risultano in calo.

Lestate italiana non è stata dunque negativa: l’ENIT ha confermato che i passeggeri in arrivo ad agosto registrati via GDS hanno superato quelli del 2022, in particolare quelli stranieri, con un aumento dell’1,1% rispetto all’agosto dell’anno precedente. 

Anche il sentiment del paese si conferma molto positivo e in aumento rispetto al 2022:

È innegabile però che quest’anno si sia verificata una variazione nel comportamento degli italiani rispetto agli scorsi anni: agosto, il mese solitamente preferito per le vacanze estive, soprattutto al mare, sembra non essere stato la scelta più scontata quest’anno.
Un trend che andrà monitorato per tornare a costruire un’offerta consona alla domanda.

Mare, montagna, laghi e città d’arte a confronto

Per capire meglio se l’analisi precedente sia applicabile a tutti gli scenari estivi italiani, abbiamo messo a confronto i principali prodotti della Penisola.

 

MARE

Per il comparto balneare si confermano gli stessi dati del quadro nazionale. Sono aumentati prezzi e offerte disponibili sulle OTA e il calo della saturazione sui portali supera quello della media nazionale (8,3%). Il calo delle tracce digitali scritte da italiani riflette la composizione del mercato.
Resta saldo il sentiment con un leggero incremento.

  • -13% saturazione OTA vs 2022 
  • +10% offerte disponibili sulle OTA
  • +12% tariffe medie delle strutture ricettive
  • -2,6% recensioni di italiani
  • +0,8% Sentiment (85/100)

MONTAGNA

In montagna l’aumento medio dei prezzi è stato più pronunciato (+17,6%), come il calo della saturazione OTA (-14,5%) a fronte di un limitato aumento delle offerte presenti. L’invenduto dunque risulta ben più alto rispetto allo scorso anno.

Minori anche le tracce digitali rispetto al 2022, in particolare da parte degli italiani.

  • -14,5% saturazione OTA vs 2022
  • +5% offerte disponibili sulle OTA
  • +17,6% tariffe medie delle strutture ricettive
  • -5% recensioni di italiani
  • +0,5% Sentiment (88.2/100)

LAGHI

Il prodotto lacuale è quello che ha registrato il calo più vistoso della saturazione OTA (-19%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’offerta disponibile è simile, ma le tariffe sono aumentate in media del 9,3%. In questo caso il calo della saturazione sembra essere quindi imputabile alla sola diminuzione delle prenotazioni. 

In diminuzione anche le recensioni degli italiani e quelle del mercato tedesco, storicamente il primo mercato di riferimento per l’offerta lacuale.

  • -19% saturazione OTA vs 2022
  • +0,5% offerte disponibili sulle OTA
  • +9,3%  tariffe medie delle strutture ricettive
  • -3% recensioni italiani
  • -1,3% recensioni tedeschi
  • +1,5% Sentiment (86,2/100)

 

CITTÀ D’ARTE E PAESAGGIO CULTURALE

Per le città d’arte e le aree dove il paesaggio culturale rappresenta il primo prodotto turistico, la riduzione della saturazione OTA è stata del 9% rispetto all’estate scorsa, con un aumento dei prezzi medi più sostenuto rispetto agli altri prodotti (+19%). Il numero delle offerte disponibili è, come per il prodotto lacuale, simile allo scorso anno e a tratti inferiore, portando quindi la riduzione della saturazione ad essere determinata da un effettivo calo delle prenotazioni. 

  • -9% saturazione OTA vs 2022
  • Offerte disponibili stabili rispetto al 2022
  • +19%  tariffe medie delle strutture ricettive
  • -2% recensioni italiani
  • +1,3% Sentiment (85/100)

I dati come punto di partenza per la crescita del turismo

In generale il quadro che abbiamo ricomposto coincide perfettamente con quanto affermato dal Ministro del Turismo Daniela Santanché:

“Sul turismo stanno circolando molti dati, alcuni dipingono il 2023 come l’anno della svolta, altri dicono che non c’è la ripresa attesa, altri danno numeri catastrofici. Abbiamo avuto un giugno sopra le aspettative, seguito da buoni numeri nel mese di luglio. Meno bene agosto, che ha delle flessioni oggettive, ma su cui vanno fatte alcune riflessioni.”

 

Il bilancio non è da ritenersi negativo, anzi – sottolinea Mario Romanelli, Sales Director Italy di The Data Appeal Company – ma analizzare i dati in dettaglio lascia emergere un quadro più complesso e più sfumato di quello che appare agli occhi di molti.
Si tratta di informazioni fondamentali che le DMO possono utilizzare a supporto degli operatori, in particolar modo del settore alberghiero, per prendere atto di un cambiamento nelle abitudini e nei comportamenti dei viaggiatori e definire nuove strategie più aderenti ai trend e alla domanda, per ottenere risultati superlativi.

 

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