Captare ogni sfumatura delle opinioni di un viaggiatore non è semplice, come non lo è raccogliere e normalizzare tutti i dati sul turismo a disposizione e, allo stesso tempo, formare gli operatori – dall’albergatore al ristoratore – sul valore di questi dati, per far crescere e prosperare una destinazione.
Il Friuli Venezia Giulia è riuscito a centrare questo triplice obiettivo: ascoltare regolarmente l’opinione dei turisti; dotarsi una piattaforma di raccolta e analisi dati puntuale; formare; coinvolgere gli operatori per costruire una cultura data-driven.
La sfida del Friuli Venezia Giulia: trasformare i dati in azioni concrete
Dati e destinazioni sono un binomio sempre più frequente quando si parla di turismo, ma non sempre una DMO riesce a trasporre con successo l’uso dei dati nel proprio operato.
La nostra intervista al Friuli Venezia Giulia – dal 2019 cliente di Data Appeal Studio – dimostra ancora una volta che questo è possibile, ma solo se alla base delle proprie scelte c’è una cultura radicata del dato.
“Vogliamo che i dati del turismo diventino patrimonio di tutti coloro che fanno parte della catena dell’accoglienza. Vogliamo diffondere un approccio data-driven, ossia impostare tutte le attività turistiche del Friuli affidandoci ai dati, per capire come soddisfare e superare le aspettative dei visitatori.”
Che cosa significa adottare una cultura data-driven per una destinazione turistica?
Una cultura data-driven si traduce nella voglia e la capacità di raccogliere informazioni e utilizzarle per raggiungere molteplici obiettivi:
- Capire la reale percezione dei turisti per aumentarne la soddisfazione: che cosa apprezzano del Friuli? Che cosa invece li ha delusi? Che cosa si aspettavano?
- Avere una quadro completo dello stato dell’arte della propria destinazione: composizione dei turisti, flussi aerei, prenotazioni e prezzi alberghieri, analisi dei comparti, ecc.
- Valutare in base ai dati quali sono le migliori scelte da prendere dal punto di vista del marketing e degli investimenti sul territorio: come allocare il budget promozionale, su quali canali, in quali paesi e in che periodo? Come e quali servizi sono assenti o migliorabili? Che cosa possiamo offrire a turisti e residenti per aumentare l’apprezzamento della destinazione?
- Valutare gli effetti sul territorio degli eventi e delle azioni intraprese: qual è il bilancio della Barcolana? I nuovi servizi, la viabilità, ecc. hanno migliorato il sentiment generale della destinazione?
- Formare e coinvolgere gli operatori per migliorare ancora l’esperienza dei visitatori: far capire concretamente a chi lavora a stretto contatto con i viaggiatori che cosa sono i dati, perché è importante analizzarli, come si possono utilizzare nel lavoro di tutti i giorni.
I prossimi passi: un futuro sempre più improntato all’uso dei dati
Il percorso fatto dal Friuli Venezia Giulia fino ad oggi è solo l’inizio di un processo che punta ad un utilizzo sempre più ampio dei dati.