Diventare città sostenibili è la grande sfida delle capitali internazionali. Fondere rispetto e cura per l’ambiente con una società equilibrata, inclusiva, egualitaria. In cui i turisti e i residenti convivono in armonia e la tradizione si affianca al progresso.
Sogno o possibilità concreta?
Per capire a che punto siamo nel processo di transizione, abbiamo misurato e analizzato le performance di nove capitali del vecchio continente con il nostro Destination Sustainability Index.
Un nuovo indice proprietario capace di misurare la sostenibilità delle destinazioni da molteplici punti di vista, non ultimo quello del turismo.
- Amsterdam
- Berlino
- Copenhagen
- Dublino
- Londra
- Madrid
- Parigi
- Roma
- Vienna
Vediamo insieme quali caratteristiche contraddistinguono le nove città e quali strategie sono state implementate negli ultimi anni per fronteggiare l’emergenza climatica ed allinearsi ai nuovi standard delle Nazioni Unite.
Che cosa si intende per città sostenibili?
Se pensiamo a una città sostenibile, tendiamo ad associare questo termine con la sola sostenibilità ambientale.
Si tratta invece di un concetto molto più esteso, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) stabiliti nel 2015 dall’ONU, oggi punto di riferimento fondamentale per analizzare anche il livello di sostenibilità in ambito turistico.
L’Obiettivo 11 è infatti quello di “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.”
Questo significa che le città sostenibili non devono solo proteggere l’ambiente, ma anche essere inclusive, sicure e resilienti.
Oggi circa il 50% delle persone vive in città, ma entro il 2030 questo numero crescerà fino al 60%: garantire quindi che gli scenari urbani futuri siano sostenibili da ogni punto di vista appare come un’assoluta priorità per i governi.
Se da un lato infatti le città sono luoghi di scambio culturale e di sviluppo, dall’altra sono soggette ad un alto rischio di squilibri sociali, economici e ambientali.
Basti pensare che, sempre secondo l’ONU, 828 milioni di persone vivono in baraccopoli.
Le città occupano solamente il 3% della superficie terrestre, ma sono responsabili fino all’80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di carbonio.
L’obiettivo ONU è quello di cambiare rotta in modo sostanziale entro il 2030 ma il tempo corre e non tutte le città hanno ancora adottato il giusto mindset e le risorse per farlo.
Da Amsterdam a Vienna: quali sono le città più sostenibili
Per valutare il livello di sostenibilità di 9 città europee – Amsterdam, Berlino, Copenhagen, Dublino, Londra, Madrid, Parigi, Roma e Vienna – abbiamo utilizzato il nostro Destination Sustainability Index (DSI).
Il Destination Sustainability Index supporta le destinazioni nella misurazione e nel benchmarking dei loro aspetti ambientali, economici, sociali e di governance.
Viene infatti calcolato in base a 4 pilastri principali: Pilastro Ambientale, Pilastro Socio Culturale, Pilastro Overtourism e Pilastro Destination Management.
A loro volta questi vengono calcolati sulla base di ulteriori 17 sottoindici granulari.
Alla determinazione dell’indice contribuiscono sia i dati proprietari di Data Appeal, che quelli di terzi, compresi i dati di monitoraggio ambientale satellitare.
L’European Tourism Indicator System (ETIS) della Commissione europea è il nostro punto di riferimento: si tratta della metodologia più conosciuta e citata per misurare la sostenibilità del turismo a livello di destinazione.
Quali sono i principali dati emersi dall’analisi?
1 – Tutte le città prese in esame hanno raggiunto un buon score generale, che varia tra 65/100 e 77/100
Un dato che dimostra che gli sforzi messi in campo negli ultimi anni stanno dando i loro frutti, anche se resta ampio margine di miglioramento sotto diversi aspetti, soprattutto quello della lotta all’inquinamento.
2 – Madrid ha ottenuto lo score più alto in termini generali, pari a 77/100
Questo risultato dipende in larga parte dagli alti punteggi ottenuti nei sottoindici legati alla gestione delle destinazione (90/100) e nel Pilastro Sociale-culturale (78/100). I suoi punteggi equilibrati in tutti i pilastri, compreso un lodevole punteggio negli aspetti ambientali (65/100), evidenziano l’approccio globale di Madrid alla sostenibilità.
Non è un caso che già a partire dal 2022 Madrid abbia approvato un piano di interventi per diminuire la concentrazione di sostanze dannose per la salute e l’ambiente nelle aree più inquinate. Ad esempio, sono stati investiti 350 milioni di euro per il rinnovamento totale della flotta di autobus urbani a basse emissioni.
3 – Roma è la capitale che ha raggiunto il più alto punteggio nel Pilastro Socio-culturale (79/100)
Il Social-Cultural Pillar riguarda gli aspetti sociali e culturali di una destinazione, come la presenza e la qualità delle aree verdi urbane, la vitalità culturale e la reputazione della destinazione, la gestione e l’accessibilità generale in termini di trasporto pubblico.
Questo non sorprende, vista l’alta concentrazione e cura di beni culturali di elevato standard per la popolazione locale e per i turisti. Roma inoltre vanta un altissimo livello dell’LGBTQ+ Index, l’indice che calcola il livello di inclusività LGBTQ+ percepita della capitale (88/100).
4 – Parigi risulta la destinazioni più forte nella gestione dei flussi turistici (85/100)
Il suo Overtourism Pillar segna un ottimo score: ciò significa che Parigi ha saputo mettere in campo più di altre destinazioni strategie per evitare un sovraffollamento che danneggiasse la vita dei residenti.
Lo scorso anno, il governo francese ha presentato un piano di regolamentazione dei flussi di visitatori, con l’obiettivo di alleviare la congestione di alcune destinazioni in determinati periodi dell’anno. La strategia prevede la creazione di un osservatorio nazionale per i principali siti turistici, la misurazione dell’accettabilità dei flussi di visitatori tra i locali e la sensibilizzazione di turisti e influencer.
Per tornare al nostro indice, Parigi registra anche il punteggio più basso nella categoria Ambiente (44/100), che indica la presenza di aree di miglioramento negli aspetti della sostenibilità ambientale.
5 – Vienna ottiene il punteggio più elevato nell’ambito di Governance & Destination Management (91/100)
Questo punteggio elevato evidenzia il successo di Vienna nella soddisfazione dei visitatori, nella gestione efficace dei servizi turistici e nella governance generale che sostiene lo sviluppo turistico sostenibile.
Va comunque sottolineato che in questo ambito tutte le 9 capitali mostrano performance molto positive di poco inferiori a Vienna, in particolare Amsterdam, Berlino, Madrid e Dublino, hanno un punteggio di 90/100.
6 – Tutte le città conquistano punteggi poco incoraggianti in ambito ambientale, che si attestano tra 39 e 64/100
Questo significa che sussistono deficit importanti soprattutto in termini di qualità dell’aria e del tasso di aree verdi rispetto alle aree abitate. Roma e Londra ottengono i punteggi più bassi. Migliori le performance di Amsterdam, Dublino, Vienna e Madrid.
Sfruttare la data analysis per rendere una città sostenibile
Le azioni che istituzioni e DMO possono fare per rendere una destinazione più sostenibile sono molto numerosi e diversificati: si va dalle misure per rendere i luoghi pubblici più accessibili, agli incentivi per i mezzi pubblici ed elettrici, agli interventi a favore di anziani e famiglie meno abbienti.
L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite stabilisce degli obiettivi ambiziosi, ad esempio:
- Garantire a tutti l’accesso ad alloggi adeguati, sicuri e convenienti e ai servizi di base e riqualificare i quartieri poveri
- Garantire a tutti l’accesso a un sistema di trasporti sicuro, conveniente, accessibile e sostenibile
- Ridurre l’impatto ambientale negativo pro-capite delle città, prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti urbani e di altri rifiuti.
Ma prima di tutto, le città devono diventare coscienti delle proprie performance e definire il livello di sostenibilità attuale.
Solo misurando con esattezza ogni aspetto della città, sarà possibile definire interventi mirati e stabilire le priorità su cui intervenire.
Come ha spiegato il Prof Harold Goodwin in un approfondimento dedicato all’overtourism, “non si può gestire ciò che non si può misurare.”
Vorresti analizzare il livello di sostenibilità della tua città?
Il Destination Sustainability Index è disponibile su richiesta all’interno di D / AI Destinations, la piattaforma di destination management di Data Appeal.