Il Carnevale di Venezia è “il” carnevale per antonomasia, il più famoso al mondo insieme a quello di Rio de Janeiro.
Una festa che costituisce un’eccezionale fonte di guadagni e visibilità per le attività turistiche locali, ma con un costo in termini di sostenibilità che la città sta facendo di tutto per combattere.
Per capire il reale impatto, economico e sociale, del Carnevale di Venezia 2024, The Data Appeal Company ha dato un’occhiata dietro le quinte di questo grande evento internazionale con la piattaforma D / AI Destinations.
Cosa abbiamo rilevato?
- Le tariffe medie degli alloggi sulle OTA nel periodo di Carnevale registrano un aumento del 40% rispetto al 2023 e fino al 57% in più rispetto alla media dei primi tre mesi dell’anno (9 gennaio – 9 aprile 2024).
- Gli affitti brevi mostrano l’aumento tariffario più alto rispetto all’anno scorso: +47%.
I picchi tariffari riguardano tutti e tre i weekend di Carnevale (27-28 gennaio; 3-4 febbraio; 10-11 febbraio). - Nel 3° weekend del 10-11 febbraio si registra l’incremento più alto di saturazione OTA e tariffe: la tariffa media negli hotel si attesta a 427 € e quella degli affitti brevi a 298 €, la saturazione è intorno al 30%.
- Le prenotazioni sui portali online non sono ancora decollate, segno che le prenotazioni si sono spostate maggiormente sotto data e tramite canale diretto.
Carnevale di Venezia: visitatori da 140 paesi
Il Carnevale è una festa che piace non solo ai residenti e agli italiani, ma anche agli stranieri.
Già nel 2023 il Carnevale ha fatto registrare a livello nazionale numeri record, con un’ottima ripresa rispetto al periodo pandemico. Il CNA Turismo e Commercio parla di 5 milioni di turisti, di cui due milioni si sono fermati a soggiornare nelle città di destinazione. In particolare Venezia, Milano e Viareggio. Mezzo milione di persone sono venute da altri paesi e gli incassi sono stati di circa tre miliardi.
A conferma di questa tendenza i dati della Smart control room di Venezia mostrano che nel 2023 oltre 140 nazionalità hanno visitato il capoluogo veneto per il Carnevale.
Uno straniero su cinque era francese, inglesi per il 12%, spagnoli 11% e tedeschi.
Quest’anno, i visitatori che atterreranno all’aeroporto Marco Paolo di Venezia tra fine gennaio e metà febbraio vengono soprattutto da America (16%), Giappone (9%), Francia (8%) e Inghilterra (7%) – fonte: voli GDS Travelport su D / AI Destinations.
Esplodono le tariffe di hotel e affitti brevi: + 40% rispetto al 2023
Nel centro storico di Venezia, nei prossimi tre mesi, si osserva un incremento delle tariffe durante tutti i weekend, con un picco particolarmente elevato nel fine settimana pasquale.
Tuttavia, le maggiori variazioni si verificano nei tre weekend di Carnevale, compresi tra il 27 gennaio e il 13 febbraio.
- Il costo medio di una camera doppia può aumentare anche del 57%, rispetto alla media dei tre mesi presi in considerazione.
- Il primo weekend di Carnevale – con la domenica 28 in cui si terrà il famoso volo dell’angelo – registra una saturazione di quasi il 30%, con un aumento dei prezzi del 4% in generale e del 7% per gli affitti brevi nel sabato 27.
- Nel secondo weekend, l’aumento delle tariffe si attesta al 35% per il sabato 3, con una saturazione intorno al 25%.
- Il terzo weekend presenta l’incremento più significativo delle tariffe medie, con un picco del +57% nel settore alberghiero. La saturazione si avvicina al 30%.
(Andamento tariffe medie e saturazione OTA settore hospitality – fonte: D / AI Destinations)
Il forte aumento delle tariffe è legato sicuramente all’incremento dei prezzi di materie prime e fornitori del 2023, che ha obbligato molti albergatori ad adeguare i listini fin dall’estate. Ma anche a una forte domanda, soprattutto da parte degli stranieri, che storicamente hanno una sensibilità al prezzo inferiore rispetto ai turisti domestici.
Se confrontiamo le tariffe del periodo di Carnevale con quelle dell’anno precedente, vediamo un aumento del 40%.
Gli affitti brevi mostrano l’aumento tariffario più consistente.
Nei prossimi tre mesi, la tariffa media si attesta sui 209 € (+32% rispetto al periodo precedente) e nelle settimane del Carnevale su 232 € (+47% vs 2023).
(Andamento tariffe medie e saturazione OTA settore affitti brevi – fonte: D / AI Destinations)
Un aumento dovuto sicuramente – anche in questo caso – alla domanda e alle commissioni imposte da Airbnb, che hanno raggiunto quote anche del 15%.
Ma non è tutto: gli enormi sbalzi tariffari degli alloggi degli ultimi due anni sono frutto dello spostamento di destinazione di molti immobili privati, che una volta venivano affittati a studenti con regolare contratto, e adesso sono destinati ad esclusivo uso turistico, con tariffe che a volte superano quelle degli hotel.
Secondo un’inchiesta condotta dal Corriere della Sera, Venezia resta la città più costosa per gli affitti brevi, con tariffe medie di 212 euro a notte come rilevato da D / AI Destinations, in aumento del 50% rispetto al 2019.
La saturazione di hotel e alloggi brevi sulle OTA per i tre weekend del Carnevale si aggira per adesso al 25-30%, ma per avere il quadro completo va tenuto conto che storicamente nei periodi di altissima stagione molte strutture spingono maggiormente il canale diretto. Senza contare la tendenza a prenotare sotto data da parte degli italiani.
Resta quindi molto probabile che all’avvicinarsi della fine del mese avremo il sold out, come nel 2023.
Sostenibilità e vivibilità: nel 2024 vince il Carnevale diffuso
Venezia negli ultimi anni è diventata simbolo dei rischi dell’overtourism, ossia del sovraffollamento dovuto al turismo nel centro storico.
Il Destination Sustainability Index, l’indice proprietario di The Data Appeal Company per misurare la sostenibilità di una destinazione turistica sotto ogni aspetto, a gennaio 2023 aveva un valore di 58/100.
L’overtourism pillar, il sottoindice che valuta l’impatto della pressione turistica sulla qualità della vita dei residenti, era di 65/100.
Questo dato indica una buona sostenibilità dei flussi turistici, testimoniata dagli sforzi delle istituzioni per la gestione del territorio, ma c’è ancora spazio per migliorare.
Il Carnevale è uno dei periodi più a rischio di overtourism per Venezia, ma già da diversi anni la città ha preso provvedimenti che hanno sensibilmente migliorato le cose.
Nel 2020, alle porte della pandemia, la città attivò un sistema di telecamere e sensori per gestire gli afflussi in modo predittivo e tenere traccia degli spostamenti sul territorio e del numero di viaggiatori nelle città e nelle piazze del centro (fonte: Sole 24 Ore).
Nel 2023 Venezia ha scelto di investire su un modello di Carnevale diffuso e di “sostenibilità quantitativa”, che garantisse sia maggior sicurezza sanitaria che migliore godibilità degli spettacoli, per i turisti e i residenti.
I 1.100 spettacoli tra acrobati, clown, artisti di strada che hanno coinvolto quotidianamente 62 compagnie per un totale di 153 artisti, sono stati perciò disseminati in ogni parte della città, anche quelle meno centrali.
Questo ha permesso di spalmare le presenze e di evitare transenne, blocchi nella viabilità e chiusure che creano disagio soprattutto per gli abitanti stessi della città.
Questo tipo di organizzazione non ha in alcun modo inciso sull’evento e sull’attrattività turistica, dal momento che i bilanci 2023 sono stati molto positivi.
Per questo nel 2024 si riproporrà la stessa formula di Carnevale diffuso: “Vogliamo che sia un Carnevale rispettoso della città, di chi ci vive e chi ci lavora,” ha dichiarato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.
Vorresti che anche la tua destinazione fosse sostenibile e competitiva?
La Regione Veneto ha scelto di affidarsi alla semplicità e completezza della piattaforma di destination management D / AI Destinations, per avere il pieno controllo del suo turismo, migliorare le sue performance e misurare la sostenibilità di ogni singola area.