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Come dati, tecnologie e rinnovamento dei processi aiuteranno il settore a risollevarsi

Gli ultimi anni per il settore retail sono stati influenzati per lo più dallo spettro della cosiddetta “Retail Apocalypse”, che ha spinto molti store a chiudere i battenti a livello globale a fronte del boom delle vendite online. 

Oggi le cose sembrano apparire però sotto una luce diversa per il settore retail. Gli spazi di vendita fisica stanno cambiando, più che scomparendo. Il retail, digitale e non, sta conoscendo una nuova rinascita grazie a questa evoluzione e riconversione.

Le tecnologie digitali e la diffusione degli acquisti online, non sono più percepiti come una minaccia nei confronti delle catene di negozi, tutt’altro. La combinazione di digitale e reale, virtuale e fisico, rappresenta una nuova formula di vendita più efficace e più completa rispetto al passato.

Grazie all’intelligenza artificiale, l’Internet of Things, la realtà aumentata e virtuale, le aziende sono in grado di offrire esperienze più nuove e coinvolgenti ai propri clienti. Gli smartphone, i social network e i modelli di pagamento smart, hanno reso i processi di acquisto più semplici, divertenti e personalizzati, sia online che offline.

Le aziende devono necessariamente rivolgere il messaggio giusto, al cliente giusto, nel momento giusto. Offrire a ciascuno un’esperienza che sia sempre consistente, di qualità ed emozionale, che accompagni in modo efficace l’utente fino all’acquisto e oltre, sarà  fondamentale.

Il contributo di Giuseppe Stigliano

Per mettere a fuoco il trend, Mirko Lalli, founder e CEO di The Data Appeal Company, ha incontrato Giuseppe Stigliano, Chief Executive Officer di Wunderman Thompson Italy e autore del libro edito da Mondadori Retail 4.0 con Philip Kotler.

Lalli: “L’evoluzione del mondo digitale e dei comportamenti di acquisto degli utenti in passato sembra aver avuto ripercussioni negative sul mondo del retail, spingendo alla chiusura di molti store fisici o addirittura al fallimento di realtà che sembravano inossidabili. Ma qualcosa sta cambiando e i punti vendita stanno recuperando terreno.

Stigliano: “Il fatto che tante insegne e negozi abbiano chiuso non significa la fine dei punti vendita fisici. Semmai, questo decreta la fine di un modello inadeguato all’Era Digitale. Per prosperare sia online che offline, bisogna conoscere e adattarsi alle nuove logiche del mercato.”

Lalli: Google, ha confermato che il classico funnel ad imbuto oggi si è evoluto in “piramidi, diamanti, clessidre”. La persona può scegliere mille strade diverse per giungere all’acquisto, dunque è sempre più complesso per chi si occupa di retail online individuare come coinvolgere l’acquirente nei vari touch point.
Come può un negozio fisico trasformarsi seguendo la stessa logica?

Stigliano: “Non c’è una formula magica che vale per tutti. Ci sono però dei principi guida che abbiamo enucleato in relazione all’evolversi del mercato e dei consumatori e che sono applicabili ad ogni settore.

  1. Be Invisible.
  2. Be Seamless.
  3. Be a Destination.

 

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