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I mercatini di Natale non sono solo una divertente attrazione delle festività: sono un potente motore economico e turistico per molte destinazioni dell’Europa Centrale.

Una recente analisi di The Data Appeal Company e Mabrian svela i mercatini più visitati dell’area: sono sette, quasi tutti in Germania, attireranno 17,3 milioni di visitatori e avranno un impatto economico stimato di 986,8 milioni di euro.

Vediamo i trend più rappresentativi che emergono dall’analisi. 

1. La Germania regina indiscussa dei mercatini di Natale

La Germania ospita sei dei sette mercatini più visitati in Europa Centrale: Colonia, Amburgo, Dortmund, Norimberga e Berlino, con i mercatini Spandau e Breitscheidplatz. L’unica eccezione è la Francia con Strasburgo.

[GRAFICO CON LISTA DEI MERCATINI]

Questa concentrazione geografica non è casuale. La Germania può contare su una tradizione secolare, migliaia di mercatini di Natale distribuiti su tutto il territorio ogni anno e un’infrastruttura turistica e di trasporto capillare, che facilita gli spostamenti sia dei residenti sia dei visitatori europei.

Non solo: la forte identità gastronomica regionale e l’atmosfera delle città storiche hanno contribuito nel tempo a consolidare i mercatini tedeschi come un riferimento internazionale.

2. Colonia guida la classifica per presenze e impatto economico 

Tra tutti i mercatini analizzati, il Cologne Christmas Market at the Cathedral è il caso più rilevante: con 4 milioni di visitatori previsti e un impatto economico stimato di 229,4 milioni di euro, è il mercato natalizio più performante d’Europa Centrale. 

Quali sono i motivi di questo successo? 

  • Location iconica: lo scenario del Duomo crea un’identità visiva potente, facilmente riconoscibile e condivisibile. 
  • Accessibilità internazionale: la città è ben collegata con Paesi limitrofi e non solo, come Belgio, Paesi Bassi e Regno Unito. 
  • Esperienza diffusa: il mercatino si inserisce in un tessuto urbano vivo, con percorsi, luminarie e attrazioni distribuite in tutta la città. 

Questo modello mostra come un mercatino natalizio possa diventare un vero evento urbano, capace di ridefinire la percezione della destinazione nel periodo invernale

3. La ristorazione è la categoria di spesa dominante

Il 58% della spesa stimata per tutti i mercatini analizzati, ricade nell’ambito della ristorazione.  

Questo significa che i mercatini di Natale sono vissuti soprattutto come esperienze sensoriali e gastronomiche: piatti tipici da gustare on-the-go, dolci natalizi, bevande calde, prodotti locali e momenti conviviali sono un elemento essenziale di queste attrazioni e incidono fortemente sulla percezione dei visitatori.

Per chi si occupa di DMO e turismo, questo trend suggerisce l’importanza di puntare e investire in stand enogastronomici, valorizzare questo aspetto nelle campagne promozionali, collaborare con produttori locali e progettare degustazioni e percorsi tematici ad hoc.

4. Il profilo dei visitatori: day-trippers ed experience seekers

La quota complessiva della spesa stimata per il pernottamento resta esigua (14%): ciò suggerisce che la maggior parte dei visitatori non pernotti nelle destinazioni.

Si tratta soprattutto di residenti, turisti di prossimità o regionali, che possono spostarsi in giornata con treni, bus o auto. Infatti, è molto più consistente la quota di spesa stimata legata ai trasporti (28%).

Questi “experience seekers” cercano atmosfere autentiche, momenti da condividere, occasioni per vivere lo spirito natalizio senza programmare un viaggio strutturato.

Dal punto di vista delle DMO, questo non significa rinunciare a un turismo di lungo raggio, ma offre lo spunto per riflettere su come trasformare i viaggi brevi in soggiorni più lunghi, creando pacchetti ad hoc o ampliando la connettività aerea.

5. Berlino si distingue

Tra le destinazioni tedesche spicca anche Berlino, che ospita quasi cento mercatini, tutti elencati sul sito ufficiale di Berlin.de.

È chiaro dunque che i mercatini di Natale sono un elemento centrale dell’offerta turistica berlinese nel periodo invernale.

Nella classifica che abbiamo stilato, troviamo anche due dei maggiori mercatini di Berlino: Spandau e Breitscheidplatz, che generano da soli una spesa stimata di circa 192 milioni di euro.

 

Perché questi dati contano per DMOs, PA e aziende travel

L’analisi dei mercatini di Natale offre insight di valore per tutti gli operatori del turismo, in particolare DMO e istituzioni.

I dati emersi dall’analisi riflettono tendenze più ampie che possono guidare le destinazioni a fare scelte consapevoli:

  • Puntare sull’enogastronomia: i mercatini sono chiaramente associati a un’esperienza enogastronomica forte e identitaria
  • Pianificazione della mobilità: con trasporti al 28% della spesa, migliorare accessi e fluidità è cruciale.
  • Programmazione culturale stagionale: ampliare l’offerta per allungare la permanenza e aumentare la spesa media.
  • Marketing territoriale: i mercatini dimostrano un elevato appeal rispetto ad altri eventi; dunque sono ideali per campagne promozionali invernali.
  • Coinvolgimento del tessuto economico locale: produttori, esercenti, artigiani, eventi diffusi.

Per le destinazioni, i mercatini di Natale rappresentano un’opportunità concreta per attivare nuovi flussi, aumentare le entrate per gli operatori locali e potenziare il posizionamento competitivo nella stagione invernale.

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